È una performance presentata al Museo del Design 1880-1980 a Milano.
Il tema è l’equilibrio spaziale, nella relazione tra lo spazio occupato dal pubblico e lo spazio vuoto della hall del museo, in cui si verifica l’evento. L’artista effettua uno studio attento della planimetria della sala e realizza una mappa, in cui definisce i percorsi che i danzatori devono seguire. Taglia la mappa in due parti e ne affida metà ad ogni performer, che risulta così in possesso di una sola delle due sezioni. Un danzatore si muove nello spazio occupato dagli ospiti, insinuandosi tra loro con movimenti contenuti e quasi impercettibili, ma creando dei vuoti tra le persone perplesse e piacevolmente sorprese. La zona vuota della hall viene percorsa in tutta la sua estensione dal secondo performer, con movimenti ampi e veloci. Interagisce con gli elementi architettonici, con le fonti luminose e con le opere esposte, per attirare l’attenzione del pubblico ed invitarlo ad occupare più uniformemente lo spazio. Al termine i danzatori si incontrano, si scambiano le mappe ed invertono i ruoli, interpretandoli in una chiave stilistica personale, per poi dileguarsi e sparire.
